Latte scaduto rimesso in commercio, l’ultimo scandalo del
marchio Foreste Molisane nel casertano che ha portato all'arresto dell’imprenditore
Giuseppe Gravante, già proprietario dell’ex azienda Matese. L’accusa arriva dai
suoi stessi dipendenti che hanno confessato i reati. Pare, che sotto ricatto di
licenziamento, l’imprenditore obbligasse i suoi lavoratori a riciclare il latte
scaduto, il quale veniva reimmesso e mischiato con quello fresco in lavorazione
e rivenduto. Ma non solo, le accuse più gravi sono anche quelle di inquinamento
del fiume Volturno. Il proprietario degli allevamenti di bovini e dello
stabilimento sito nel casertano, autorizzava illegalmente lo sversamento dei
rifiuti organici e zootecnici delle bestie nel fiume e sotterrava gli altri
rifiuti tossici nella propria azienda agricola. Dalle versioni riferite,
esisteva proprio un sistema di pompe idrauliche e canali vari che portavano
direttamente i rifiuti collegandoli al fiume senza depuratori. Dalle prime
indagini risultano versati gli escrementi di più di 35.000 bovini, e
l’operazione veniva effettuata di notte per evitare i controlli, oppure in
occasione della pioggia per nascondere la malefatta. L’inquinamento prodotto è
davvero elevato, pari a quello che avrebbero potuto produrre 24.000 persone in
una città. A finire nelle acque anche i residui della mungitura, le acque del
lavaggio delle stalle comprensive di detergenti e acidi molto tossici per
l’ambiente. Giuseppe Gravante ora è agli arresti domiciliari ed è accusato di
estorsione e smaltimento illecito di rifiuti inquinanti.