giovedì 17 ottobre 2013

Comunicare con gli adolescenti arrabbiati



Gestire la rabbia dei propri figli non è per niente facile, da un momento all’altro i genitori vedono i figli cambiare, il giorno prima erano dei bambini tutti coccole e bacetti, il giorno dopo si trovano davanti degli adolescenti che di coccole non ne vogliono proprio sapere e sono scontrosi, distanti a volte anche aggressivi.
 Ma da dove arriva questo comportamento e come si interviene. Il mestiere dei genitori è quello più difficile, all’improvviso si ritrovano a convivere con lo stress dei propri figli e per una volta devono mettere da parte il proprio, per occuparsi di loro.  La scuola, le attività extrascolastiche, lo sport, le amicizie, la scoperta del sesso, la continua ricerca d’identità. Tutte fonti di ansia e temi attuali in questa fase di transizione dall’infanzia all’età adulta. Gli adolescenti spesso sono arrabbiati per una serie di motivi legati alla fase della pubertà in cui si ritrovano, non è facile accettare il cambiamento, soprattutto se si hanno 11 anni, le crisi sono dietro l’angolo e bisogna affrontarle con coscienza. 

Prima di tutto questi ragazzi si trovano a vivere dei momenti molto emozionanti, cominciano a conoscere loro stessi non solo psicologicamente ma soprattutto fisicamente. Vedono il proprio corpo cambiare e reagiscono in modi diversi, c’è chi si sente già adulto e richiede più libertà e autonomia; chi invece non accetta subito questa nuova condizione e diventa aggressivo con il mondo intero. I primi a soffrirne sono i genitori, perché rappresentano l’unico sfogo reale per i figli. Ma come fare ad aiutarli, come affrontare la situazione. La maggior parte degli psicologi afferma che bisogna comprendere la rabbia dei propri figli e cercare di affiancarli il più possibile per superare questa fase. Il primo punto fermo deve essere la fiducia, che in un nucleo familiare dovrebbe essere alla base del rapporto genitori figli. Se durante la crescita si è riusciti a stabilire un buon rapporto di stabilità e fiducia verso i propri figli, questo è il momento di testarla. 


L’adolescente è alla ricerca del proprio spazio, della propria personalità e indipendenza, vuole uscire con gli amici, è testardo, polemico, acquisisce nuove visioni e ideali e vuole farli valere all’interno della propria famiglia. Se viene contraddetto comincia a rispondere male, a non ascoltare, a fregarsene fino a chiudersi in se stesso e a creare una vera e propria barriera verso i genitori.  La sua identità inizia a crollare, tutte le cose che aveva fatto fino a quel momento non lo soddisfano più, i suoi interessi cambiano, cerca di seguire la massa di coetanei e facilmente si lascia trasportare. Questo è un momento delicato perché preso dalla curiosità del mondo esterno può trovarsi in situazioni poco piacevoli e ingannevoli; è questa l’età in cui si avvicinano al fumo, alle droghe e alle pratiche più inusuali. L’estremo controllo non serve a nulla se non a provocare la reazione contraria, i figli soggetti a troppa pressione cominceranno a mentire e a nascondere le proprie azioni e gli atteggiamenti. Neanche assecondarli in tutto va bene, perché significherebbe accettare le loro richieste. L’unico modo è stabilire un giusto equilibrio tra le loro volontà e le vostre aspettative.


 Cercate di interessarvi alla loro condizione, di colloquiare con loro, di appassionarvi alle loro iniziative e alle attività che frequentano. Accompagnateli in giro, ma lasciateli liberi di stare con i propri amici senza di voi che siete sicuramente di troppo. Impostate delle regole di base da rispettare che non siano però troppo severe, ad esempio date degli orari stabiliti per rientrare a casa, ma tenete conto dei coetanei, non sarebbe giusto farli rientrare alle 9:30 se tutti gli amici rientrano verso le 10:30, questa cosa li farebbe infuriare. Certo non è che devono rientrare alle 2 di notte, così non va bene. Offritevi di accompagnarli dappertutto, non vi annoiate, sarà importante per loro, sapranno di poter contare su di voi. Questo sarà per voi sarà il miglior modo per sapere dove vanno e controllare le loro amicizie, ma da lontano. Cercate di insegnargli i valori importanti della vita e se loro pretendono le cose spiegategli con calma che non si può avere tutto e subito, ma il modo migliore è guadagnarselo.

 Coinvolgeteli nelle faccende di casa, fatevi aiutare nelle situazioni quotidiane familiari, e scambiate con loro opinioni sulla scuola, sulla società e sul lavoro. Per trasmettergli il senso del dovere fategli capire che se vogliono ricevere una cosa devono darne una in cambio, promettete una paghetta, un premio in cambio di un servizio in casa. Studiate le migliori strategie, e provate per tentativi, prima o poi troverete un giusto accordo e passata questa fase vedrete che ritroverete con i vostri figli quella sintonia che sembra perduta ma in realtà è solo celata dietro la loro ricerca dell’io interiore.

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