Gestire la
rabbia dei propri figli non è per niente facile, da un momento all’altro i
genitori vedono i figli cambiare, il giorno prima erano dei bambini tutti
coccole e bacetti, il giorno dopo si trovano davanti degli adolescenti che di
coccole non ne vogliono proprio sapere e sono scontrosi, distanti a volte anche
aggressivi.
Ma da dove arriva questo comportamento e come si interviene. Il mestiere
dei genitori è quello più difficile, all’improvviso si ritrovano a convivere
con lo stress dei propri figli e per una volta devono mettere da parte il
proprio, per occuparsi di loro. La
scuola, le attività extrascolastiche, lo sport, le amicizie, la scoperta del
sesso, la continua ricerca d’identità. Tutte fonti di ansia e temi attuali in
questa fase di transizione dall’infanzia all’età adulta. Gli adolescenti spesso
sono arrabbiati per una serie di motivi legati alla fase della pubertà in cui
si ritrovano, non è facile accettare il cambiamento, soprattutto se si hanno 11
anni, le crisi sono dietro l’angolo e bisogna affrontarle con coscienza.
Prima
di tutto questi ragazzi si trovano a vivere dei momenti molto emozionanti,
cominciano a conoscere loro stessi non solo psicologicamente ma soprattutto
fisicamente. Vedono il proprio corpo cambiare e reagiscono in modi diversi, c’è
chi si sente già adulto e richiede più libertà e autonomia; chi invece non
accetta subito questa nuova condizione e diventa aggressivo con il mondo
intero. I primi a soffrirne sono i genitori, perché rappresentano l’unico sfogo
reale per i figli. Ma come fare ad aiutarli, come affrontare la situazione. La
maggior parte degli psicologi afferma che bisogna comprendere la rabbia dei
propri figli e cercare di affiancarli il più possibile per superare questa
fase. Il primo punto fermo deve essere la fiducia, che in un nucleo familiare
dovrebbe essere alla base del rapporto genitori figli. Se durante la crescita
si è riusciti a stabilire un buon rapporto di stabilità e fiducia verso i
propri figli, questo è il momento di testarla.
L’adolescente è alla ricerca del
proprio spazio, della propria personalità e indipendenza, vuole uscire con gli
amici, è testardo, polemico, acquisisce nuove visioni e ideali e vuole farli
valere all’interno della propria famiglia. Se viene contraddetto comincia a
rispondere male, a non ascoltare, a fregarsene fino a chiudersi in se stesso e
a creare una vera e propria barriera verso i genitori. La sua identità inizia a crollare, tutte le
cose che aveva fatto fino a quel momento non lo soddisfano più, i suoi
interessi cambiano, cerca di seguire la massa di coetanei e facilmente si
lascia trasportare. Questo è un momento delicato perché preso dalla curiosità
del mondo esterno può trovarsi in situazioni poco piacevoli e ingannevoli; è
questa l’età in cui si avvicinano al fumo, alle droghe e alle pratiche più
inusuali. L’estremo controllo non serve a nulla se non a provocare la reazione
contraria, i figli soggetti a troppa pressione cominceranno a mentire e a
nascondere le proprie azioni e gli atteggiamenti. Neanche assecondarli in tutto
va bene, perché significherebbe accettare le loro richieste. L’unico modo è
stabilire un giusto equilibrio tra le loro volontà e le vostre aspettative.
Cercate di interessarvi alla loro condizione, di colloquiare con loro, di
appassionarvi alle loro iniziative e alle attività che frequentano.
Accompagnateli in giro, ma lasciateli liberi di stare con i propri amici senza
di voi che siete sicuramente di troppo. Impostate delle regole di base da
rispettare che non siano però troppo severe, ad esempio date degli orari
stabiliti per rientrare a casa, ma tenete conto dei coetanei, non sarebbe
giusto farli rientrare alle 9:30 se tutti gli amici rientrano verso le 10:30,
questa cosa li farebbe infuriare. Certo non è che devono rientrare alle 2 di
notte, così non va bene. Offritevi di accompagnarli dappertutto, non vi
annoiate, sarà importante per loro, sapranno di poter contare su di voi. Questo
sarà per voi sarà il miglior modo per sapere dove vanno e controllare le loro
amicizie, ma da lontano. Cercate di insegnargli i valori importanti della vita
e se loro pretendono le cose spiegategli con calma che non si può avere tutto e
subito, ma il modo migliore è guadagnarselo.
Coinvolgeteli nelle faccende di
casa, fatevi aiutare nelle situazioni quotidiane familiari, e scambiate con
loro opinioni sulla scuola, sulla società e sul lavoro. Per trasmettergli il
senso del dovere fategli capire che se vogliono ricevere una cosa devono darne
una in cambio, promettete una paghetta, un premio in cambio di un servizio in
casa. Studiate le migliori strategie, e provate per tentativi, prima o poi
troverete un giusto accordo e passata questa fase vedrete che ritroverete con i
vostri figli quella sintonia che sembra perduta ma in realtà è solo celata
dietro la loro ricerca dell’io interiore.
Nessun commento:
Posta un commento
Dicci come la pensi.